GIUIO10
Ebiker celestialis
Per te.E' così
Non per la fisica.
Per te.E' così
Beh, essendoci una variabile umana nell'equazione globale, è evidente che ci sono percezioni personali che possono variare il risultato.
Proviamo a riassumere
Il diametro maggiore fornisce un braccio di leva maggiore al sistema frenante pompa/pinza.
Il gruppo freno (pompa/pinza) produce sempre la stessa forza frenante F, che è il prodotto della forza di trazione alla leva T moltiplicata per i vari coefficienti del rapporto di torchio (chiamiamolo t)
Ne consegue che la forza frenante F espressa dalla pinza si esprime così:
F = T*t
La coppia frenante (Cf) è il prodotto di questa forza per il braccio di leva, che è il raggio della circonferenza su cui giace la circonferenza su cui agisce il vettore forza F. Questa circonferenza si può approssimare come quella che passa per la mezzeria delle pastiglie. Chiamiamo questo "raggio d'azione" con la lettera r
Ne consegue che:
Cf = F*r = T*t*r
Da questa equazione, che è un'equazione data dalla fisica e quindi incontrovertibile, ne consegue che a parità di forza espressa alla leva (T), all'aumentare del braccio di leva (il suddetto raggio d'azione "r") aumenta la coppia frenante espressa al mozzo e quindi alla ruota. Viceversa, a parità di coppia frenante desiderata, diminuisce la forza di trazione T da esprimere alla leva
Questi sono gli incontrovertibili e immodificabili dati espressi dalla fisica.
La variabile in gioco è la percezione umana; chi modula "di fino", cioè dosa meglio la sua forza con sforzi leggeri, avvertirà maggiore modulabilità adottando dischi grandi.
Chi modula "di potenza", ossia dosa meglio la sua forza dando sforzi grandi, avvertirà MINORE modulabilità (e maggior tendenza al bloccaggio) adottando dischi grandi
D'altronde in tutte le discipline sportive che prevedono l'uso della "ruota"...l'impianto frenante nel tempo ha avuto la tendenza ad usare dischi di diametro sempre maggiore.Beh, essendoci una variabile umana nell'equazione globale, è evidente che ci sono percezioni personali che possono variare il risultato.
Proviamo a riassumere
Il diametro maggiore fornisce un braccio di leva maggiore al sistema frenante pompa/pinza.
Il gruppo freno (pompa/pinza) produce sempre la stessa forza frenante F, che è il prodotto della forza di trazione alla leva T moltiplicata per i vari coefficienti del rapporto di torchio (chiamiamolo t)
Ne consegue che la forza frenante F espressa dalla pinza si esprime così:
F = T*t
La coppia frenante (Cf) è il prodotto di questa forza per il braccio di leva, che è il raggio della circonferenza su cui giace la circonferenza su cui agisce il vettore forza F. Questa circonferenza si può approssimare come quella che passa per la mezzeria delle pastiglie. Chiamiamo questo "raggio d'azione" con la lettera r
Ne consegue che:
Cf = F*r = T*t*r
Da questa equazione, che è un'equazione data dalla fisica e quindi incontrovertibile, ne consegue che a parità di forza espressa alla leva (T), all'aumentare del braccio di leva (il suddetto raggio d'azione "r") aumenta la coppia frenante espressa al mozzo e quindi alla ruota. Viceversa, a parità di coppia frenante desiderata, diminuisce la forza di trazione T da esprimere alla leva
Questi sono gli incontrovertibili e immodificabili dati espressi dalla fisica.
La variabile in gioco è la percezione umana; chi modula "di fino", cioè dosa meglio la sua forza con sforzi leggeri, avvertirà maggiore modulabilità adottando dischi grandi.
Chi modula "di potenza", ossia dosa meglio la sua forza dando sforzi grandi, avvertirà MINORE modulabilità (e maggior tendenza al bloccaggio) adottando dischi grandi
Beh, essendoci una variabile umana nell'equazione globale, è evidente che ci sono percezioni personali che possono variare il risultato.
Proviamo a riassumere
Il diametro maggiore fornisce un braccio di leva maggiore al sistema frenante pompa/pinza.
Il gruppo freno (pompa/pinza) produce sempre la stessa forza frenante F, che è il prodotto della forza di trazione alla leva T moltiplicata per i vari coefficienti del rapporto di torchio (chiamiamolo t)
Ne consegue che la forza frenante F espressa dalla pinza si esprime così:
F = T*t
La coppia frenante (Cf) è il prodotto di questa forza per il braccio di leva, che è il raggio della circonferenza su cui giace la circonferenza su cui agisce il vettore forza F. Questa circonferenza si può approssimare come quella che passa per la mezzeria delle pastiglie. Chiamiamo questo "raggio d'azione" con la lettera r
Ne consegue che:
Cf = F*r = T*t*r
Da questa equazione, che è un'equazione data dalla fisica e quindi incontrovertibile, ne consegue che a parità di forza espressa alla leva (T), all'aumentare del braccio di leva (il suddetto raggio d'azione "r") aumenta la coppia frenante espressa al mozzo e quindi alla ruota. Viceversa, a parità di coppia frenante desiderata, diminuisce la forza di trazione T da esprimere alla leva
Questi sono gli incontrovertibili e immodificabili dati espressi dalla fisica.
La variabile in gioco è la percezione umana; chi modula "di fino", cioè dosa meglio la sua forza con sforzi leggeri, avvertirà maggiore modulabilità adottando dischi grandi.
Chi modula "di potenza", ossia dosa meglio la sua forza dando sforzi grandi, avvertirà MINORE modulabilità (e maggior tendenza al bloccaggio) adottando dischi grandi
Io vado in mtb da tanti(troppi...) anni ed ho avuto problemi in passato con i V.Brake per ciò che riguarda il bloccaggio delle ruote in frenata.L''equazione della coppia frenante sarebbe:
Mr = 2 * P linea * R efficace* u * A pistoncini
Dove:
Mr : coppia frenate
P linea: pressione in uscita dalla pompa freno
u : coefficiente di attrito
R raggio efficace: (che è pari a poco di più del raggio medio passante fra il minimo e il massimo del disco, cioè la pista frenante)
2: se si hanno due superfici di attrito
A: area equivalente dei cilindretti di frenatura
Qui è inconfutabile che all'aumentare del diametro del disco aumenti la coppia frenate, anche se è tutto molto legato alla larghezza della pista.
Ma c'è qualcosa che non può essere calcolato a tavolino da nessun tecnico, come hai scritto tu, la pressione in uscita dalla pompa freno che è conseguenza del dito del rider, una variabile troppo importante per poter essere trascurata. Maggior coppia frenate è uguale a maggior trasferimento di carico, che per noi che siamo in discesa non su asfalto, ma su superfici a bassa adererenza potrebbe significare trovarci con una ruota bloccata, che purtroppo se è l'anteriore non è mai igienico.
Da qui la nascita dell'ABS un sistema in grado di condurre la P (pressione in uscita) della linea a un valore prestabilito indipendente dal fattore umano.
Quindi alla fine l'unica cosa che sicuramente vera è che dischi più grossi = maggior forza frenante, che fatto 10 come valore, è più semplice da raggiungere con meno pressione sulla leva. Ma questo non centra nulla con la modulabilità, caratteristica progettuale cercata nella realizzazione l'impianto frenate per scongiurare il più possibile il bloccaggio delle ruote nella maggiorparte dei casi. Secondo me è sbagliato l'utilizzo di questo aggettivo in campo ciclistico.
Mio fratello anno passato in una discesa veloce e scassata ha pinzato esageratamente con l'anteriore ed ha fatto un volo pauroso (rottura del bacino)Io l’upgrade freni lo avevo fatto sulla muscolare
Il problema è che essendo uno scarsone scendendo dal forte diamante qui a Genova arrivare a casa praticamente stai attaccato sui freni per quasi un ora e con i rotori più grandi a parità di forza frenante il calore si dissipa più velocemente è ancora adesso arrivò a casa che i dischi sono belli caldi ,sulla muscolare sono al limite come rotore quindi mi sono fermato
Su una ebike penso che la cosa sia ancora più importante è quindi credo che valuterò se farlo sia all’anteriore che posteriore
Perché frenare si frena con entrambe le ruote e ci sono punti che in fuori sella devi pinzare parecchio per far sgommare la ruota dietro mentre quella davanti nelle discese dove sei fuori sella devi stare attento che se la blocchi rischi di andare in terr poi io sono schiappa ma la penso così
Io sono scarso e tanti posti vado a spinta anche in discesa però già dalla front alla full i pezzi dove scendo sono meno sulla front ho ancora i vbrake e quindi i freni sono quello che sono sulla full sono quelli di dieci anni fa un po’ aggiornati come diametroMio fratello anno passato in una discesa veloce e scassata ha pinzato esageratamente con l'anteriore ed ha fatto un volo pauroso (rottura del bacino)
Ha sempre avuto il difetto di frenare a due dita....ed a mio avviso davanti è molto pericoloso!!!!
È incredibile a dirsi ma tutte le volte che sono caduto è stato per una cazzata che ho fatto.
In primo luogo dosaggio sbagliato freno anteriore e pure posteriore....perché se cominci a scodare qua e la....cadi.
Poi indovinare le traiettorie!!!Massima importanza.....
Quindi avere un buon impianto aiuta ma chi decide se scendi o cadi.....sei tu biker.
Tanta dimostrazione per dire che è modulare il dito e non l’impianto?
Tutti dovrebbero fare corsi....io per primo.Io sono scarso e tanti posti vado a spinta anche in discesa però già dalla front alla full i pezzi dove scendo sono meno sulla front ho ancora i vbrake e quindi i freni sono quello che sono sulla full sono quelli di dieci anni fa un po’ aggiornati come diametro
cadere capita a volte di sbagliare ma l’errore capita con i vbrake con i dischi piccoli con quelli grossi
Io non vado forte ma al rientro faccio anche una quindicina di km praticamente tutta discesa e ti assicuro che i dischi arrivò giù che sono roventi ,è capitato che passando nella pozza d’acqua con gli schizzi facessero la fumata e anche se cerco di alternare di stare troppo sui freni sono scarso probabilmente dovrei fare un corso per imparare meglio le tecniche di discesa