Un mio amico è riuscito a vedere su una carbon anche 82 gradi.
Questo pedalando per un 20 minuti su salita molto cattiva e con il motore che erogava il massimo della potenza.
Personalmente con la mia TL2018 non ho mai visto oltre i 60 gradi.
Ma la termica non serve a proteggere l'isolamento degli avvolgimenti? È l'isolamento che va protetto perché sarebbe un danno permanente, il neodimio una volta raffreddato funzionerebbe ancora...
La termica, che può essere interpretata come semplice pastiglia (contatto) o sensore di temperatura, serve sia per rilevare la temperatura negli avvolgimenti (sono i magneti che ruotano) nel funzionamento normale, sia per considerare eventuali anomalie degli avvolgimenti che di sovratemperatura per utilizzo intenso del motore. Il rame smaltato minimo ti arriva a reggere i 200 gradi, quindi non è certamente quello il primo dei problemi.
Il neodimio passato per un po di tempo la temperatura critica, come già scritto, riporta una smagnetizzazione irreversibile.
Se si dovesse essere pignoli sugli avvolgimenti, bisognerebbe considerare non tanto la temperatura in se stessa come valore, ma il salto termico.
Maggiore è il salto termico, maggiore sarà la dilatazione e questa comporterà nel tempo delle microfratture dello smalto che dai oggi e dai domani (si parla di anni...) causeranno il cortocircuito tra le spire.
Stesso problema si verifica con la frequenza con cui si va a modulare la corrente sulle spire. Maggiore è la frequenza, prima ci sarà un decadimento dello smalto, ma anche qua si parla di tempi lunghi.
Comunque sono tutte cose che chi costruisce il motore e chi fa l'elettronica le prende in considerazione.