Stiamo comunque andando OFF a manetta quindi mi fermo, comunque il problema è tutto qui:
"La scrittura privata può essere:
- autenticata da un pubblico ufficiale (di solito il notaio): è un documento nel quale un notaio o un altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato attesta che la sottoscrizione è stata operata in sua presenza da persona della quale ha accertato l’identità. Essa fa piena prova della sua provenienza e l’autore della firma non può disconoscerla se non con una procedura particolare e complessa che si chiama «querela di falso»;
- non autenticata o semplice: in tal caso per contestare la provenienza della scrittura privata basta disconoscere la firma e dichiarare che non è la propria. Spetterà allora all’avversario dimostrare il contrario e dar prova che la grafia è la stessa."
Carissimo, va bene tutto...ma stai sul tema (del fuori tema!
) So benissimo come può essere una scrittura privata, ma non stavamo parlando di questo.
Non mi dilungo nell'ot. Un conto è la teoria (o le norme) un conto è se vai di fronte a un giudice. Ti ha già risposto
@Spacepadrino
No, non mi ha risposto lui e non lo fai neppure tu. E' inutile che ci giriate attorno raccontando di come e cosa valga in giudizio (oltretutto con affermazioni che in buona parte respingo). Io ho fatto una semplicissima domanda, alcuni post indietro: di spiegarmi il perché di questa tua affermazione.
E, occhio, la scrittura privata non è un contratto.
Senza girarci intorno, me lo sai dire o l'hai sparata "tanto per"? Nel caso, basterebbe scrivere "mi sono sbagliato", non ci sarebbe nulla di male
Io resto convinto che una scrittura privata sottoscritta da almeno 2 parti con oggetto un rapporto patrimoniale (come nel caso dei nostri atti di vendita/acquisto di beni, firmati da entrambi gli attori) SIA un contratto. Se così non fosse, gradirei che almeno mi fosse spiegato il motivo.
Esperienza personale, carta da cesso, specialmente qui da noi.
Esperienza personale, non è carta da cesso. Sempre qui da noi.
Nessuno ha sostenuto che tu non possa scrivere privatamente un contratto (o qualcosa di assimilabile) su carta e provare a portarlo in tribunale in caso di contenzioso, altra cosa è ottenere una restituzione o un rimborso grazie a quello. A parte i mal di pancia che ti dovrai subire per anni (tanti) in giro per tribunali, alla fine se dall'altra parte c'è un truffatore seriale che se sa quel che fa risulta nullatenente o usa prestanome od opera con documenti falsi ecc.. sai a che ti serve il tuo contratto? Poi se a te questa cosa da comunque soddisfazione ripeto ... perchè no? E a parte questo che fai, chiedi di firmare contratti per qualunque cosa ti venga in mente di comprare o vendere in rete? Avrei la casa sepolta di contratti. In 20 anni di compravendite online sul nuovo e sull'usato finora sono riusciti a ciularmi solo 85€, e solo per colpa della suocera che aveva fretta di avere una cosa per di più. Io personalmente continuo ad attenermi alla regola dell'articolo quinto citata sopra, poi voi fate pure come meglio credete.
Ma è palese che non si faccia una scrittura contrattuale per ogni compravendita tra privati. Va da sé che per importi ridotti, o in caso di conoscenza diretta delle parti, o ancora per mille altri motivi, si possa fare a meno di formalizzare la cessione.
Ma il sunto è: di fronte ad una vendita con un controvalore importante, è preferibile averlo o non averlo uno straccio di scrittura griffata???
Personalmente, non ho dubbi.