Per la cronaca, non ho mai stallonato da quando uso tubeless, e sono partito 10 anni fa con i cerchi
Stans e gomme da camera d’aria, non c’erano all’inizio i TR.
Evidentemente tu preferisci il feeling che ti da l’aria, perché quelli che hai provato non comportavano i vantaggi dei salsicciotti ma solo una difesa per il cerchio e una minore probabilità di pizzicare, oltre al non stallonare.
Più che altro non esistevano i tubeless ready perché si usavano gomme UST su
ruote UST (tubeless native). E ne ho avute diverse.
Altro che le gomme da camera d'aria, che in seguito qualcuno ha cominciato a usare con il metodo EOT.
Le gomme UST non usavano lattice, avevano una struttura massiccia e un tallone che garantiva una tenuta impeccabile. Non si bucavano facilmente e tantomeno si tagliavano. Ma pesavano come macigni!!
Ho fatto tutta la trafila dell'evoluzione tecnica degli ultimi 30 anni... o forse qualche anno di più.
E ho cambiato tante ruote che ho smesso di contarle parecchi anni fa.
Oltre agli inserti piatti che ho citato, ho anche provato quelli cilindrici... molli, flosci, sodi o più consistenti... ma non c'è verso.
Uno pneumatico è un sistema che si basa su un volume di aria (come dice la parola stessa).
Non una gomma piena di materiale spugnoso o gelatinoso (a seconda delle consistenze).
Non scrivo che si tratta di un sistema che non mi piace perché non li ho mai provati, ma proprio per averli provati.
E, onestamente, sono stufo di fare esperimenti inutili (per me, almeno).
Lascio i (presunti) vantaggi a chi li apprezza. A me, come già scritto, non interessano.
Li considero materiali inventati per sopperire alle gommette di cartavelina proposte oggigiorno, ma magari scegliendo delle coperture ben strutturate se ne può fare allegramente a meno.
Ognuno faccia le sue scelte, senza considerare impreparati tutti gli altri che scelgono una strada diversa.