- 15 Settembre 2016
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- Bici
- S-Works Turbo Levo MY 2019 - Lapierre e-Sensium 500
Uso eMTB per uso ludico/sportivo da oltre 3 anni, e non ho mai ritenuto utile avere una bici che andasse oltre a quanto consentito dalla legge, ne ritengo intelligente rischiare multe per questo motivo.
Per quanto riguarda il CdS italiano dovrebbe prevedere la categoria S-pedelec (fino a 45kmh) con relativi obblighi come accade in altri paesi UE, così da regolarizzare chi necessita di bici più veloci specialmente per uso su strada. Per le bici sbloccate invece ci vorrebbero controlli più severi con sanzioni anche per gli installatori e produttori di motori "compiacenti".
Questo argomento, che puntualmente salta fuori nelle discussioni del forum, mi ha ormai stufato e snervato, quindi ho deciso che da ora in avanti limiterò i miei interventi su questo argomento con il solito monito per informare coloro che non conoscono a cosa potrebbero andare incontro, riporterò con un copia incolla quanto si legge sul sito di un produttore di sblocchi che, consapevole dell'uso fuorilegge dei propri prodotti da parte degli "ignari" acquirenti, se ne lava ben le mani con questo disclaimer:
ATTENZIONE, AVVISO IMPORTANTE
Una volta installato il dispositivo di sblocco di velocità, la bicicletta elettrica, superando il limite dei 25 kmH, viene equiparata ad un ciclomotore ed in quanto tale, qualora circoli in luoghi pubblici, necessita dell’omologazione-immatricolazione da parte della Motorizzazione Civile, è soggetta al pagamento del bollo di circolazione e della copertura assicurativa, deve avere la targa, non può circolare sulle piste ciclabili e il conducente ha l’obbligo della guida con patentino e deve usare il casco. Inoltre la guida di una bicicletta a motore equiparata ad un ciclomotore che non osservi le predette disposizioni comporta il sequestro amministrativo del veicolo e sanzioni pecuniarie che variano a seconda dell’infrazione comessa.
Il produttore del sistema di sblocco di velocità declina ogni responsabilità relativa ad eventuali danni provocati alle biciclette a pedalata assistita sulle quali viene montato il dispositivo nonchè a danni diretti o indiretti a persone o cose.
Si ricorda che la modifica alla bicicletta invalida la garanzia della casa produttrice.
Il che mi sembra già più che sufficiente come deterrente. E poi, chi è causa del suo mal, pianga se stesso!
#iononsblocco
Per quanto riguarda il CdS italiano dovrebbe prevedere la categoria S-pedelec (fino a 45kmh) con relativi obblighi come accade in altri paesi UE, così da regolarizzare chi necessita di bici più veloci specialmente per uso su strada. Per le bici sbloccate invece ci vorrebbero controlli più severi con sanzioni anche per gli installatori e produttori di motori "compiacenti".
Questo argomento, che puntualmente salta fuori nelle discussioni del forum, mi ha ormai stufato e snervato, quindi ho deciso che da ora in avanti limiterò i miei interventi su questo argomento con il solito monito per informare coloro che non conoscono a cosa potrebbero andare incontro, riporterò con un copia incolla quanto si legge sul sito di un produttore di sblocchi che, consapevole dell'uso fuorilegge dei propri prodotti da parte degli "ignari" acquirenti, se ne lava ben le mani con questo disclaimer:
ATTENZIONE, AVVISO IMPORTANTE
Una volta installato il dispositivo di sblocco di velocità, la bicicletta elettrica, superando il limite dei 25 kmH, viene equiparata ad un ciclomotore ed in quanto tale, qualora circoli in luoghi pubblici, necessita dell’omologazione-immatricolazione da parte della Motorizzazione Civile, è soggetta al pagamento del bollo di circolazione e della copertura assicurativa, deve avere la targa, non può circolare sulle piste ciclabili e il conducente ha l’obbligo della guida con patentino e deve usare il casco. Inoltre la guida di una bicicletta a motore equiparata ad un ciclomotore che non osservi le predette disposizioni comporta il sequestro amministrativo del veicolo e sanzioni pecuniarie che variano a seconda dell’infrazione comessa.
Il produttore del sistema di sblocco di velocità declina ogni responsabilità relativa ad eventuali danni provocati alle biciclette a pedalata assistita sulle quali viene montato il dispositivo nonchè a danni diretti o indiretti a persone o cose.
Si ricorda che la modifica alla bicicletta invalida la garanzia della casa produttrice.
Il che mi sembra già più che sufficiente come deterrente. E poi, chi è causa del suo mal, pianga se stesso!
#iononsblocco