Campionato e-Bike

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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vicma56

Ebiker celestialis
19 Settembre 2016
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VCO
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EXC10 Dh
Ma se invece di blindare le batterie...si potrebbero fare tre prove speciali in salita di 20 min l'una e tre discese da 10 min...con trasferimenti da zona a zona...come nel trial ...la somma dei tempi fa la differenza. Uno può cambiare quante batterie vuole ...l'importante è il motore omologato e non sbloccato...con controllo finale come nei rally.
 

CORSARO

Ebiker grandissimus
5 Gennaio 2017
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STOKA
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STOKA
Dopo aver partecipato a 4-5 garette ebike , tra cui l'E-Enduro Specialized dico la mia:
La formula deve comprendere sia il crosscountrista che il discesista, è questione di numeri, con solo enduristi non si fa un numero sufficiente di iscrizioni , pertanto percorso TECNICO sia in salita che discesa possibilmente su di un anello con soli singletrack, deve contare più la tecnica di guida che il mezzo ( una specie di percorso da ciclocross ma molto più tecnico .
Petanto GARE BREVI , max 20-30 km e 800-900 dsl complessivo, magari con più manche , la durata della batteria non può essere una discriminante, se ho un mezzo di un paio d'anni con la batteria da 400 devo avere le stesse possibilità di classifica di chi ha più batteria ..anche perchè l'uso dei vari turbo deve essere limitato dalla tecnicità del percorso, proprio come nelle moto se hai una linea enduro tecnica gareggiare con un 125 o un 450 fa poca differenza se il gas non lo puoi aprire più di tanto, anzi magari una assistenza motore più docile ti favorisce ..
Quello che si fa nell'enduro moto infatti è un buon esempio...., una , due linee corte ma molto tecniche inserite come PS oppure direttamente in un percorso ad anello cronometrato o meglio ancora stile Xc partenza e arrivo sorpassi compresi.
In questa maniera fai partecipare sia chi è più bravo in salita ( intendo non di gamba/motore ma più di tecnica sugli ostacoli..) tipo l'xcista forte , o chi comunque ha esperienza trail, sia chi in discesa è più veloce, (discesa che deve essere non roba da dh, che spaventa i meno esperti e dove c'è la concreta possibilità di farsi male se non si ha l'esperienza giusta, ma comunque con passaggi tecnici e tanto guidato.)
- questione sblocco e potenza: le bici devono essere omologate 250w nominali a pedalata assistita come uscite di fabbrica ( niente kit con gas e potenze di targa superiori a quelle legali) ...LO SBLOCCO ai 25kmh....per esperienza vi dico che in una gara il limitatore ai 25Kmh è una tortura e basta, oltre che essere una cosa innaturale per una competizione, ( senza contare che in discesa io concederei la possibilità a tutti di montare lo sblocco , purchè ovviamente lo si usi solo in gara..tutti sbloccati anche per evitare i soliti furbi che ho visto e c'erano senz'altro alle gare cui ho partecipato, anche in totale assenza di alcun controllo purtroppo) .
Il mio concetto deve riportare l'accento sulla tecnica di guida e non sul mezzo che si cavalca, quindi se il percorso è tecnico ,soprattutto in salita, avere motore che va più o meno cambia poco, se non passi l'ostacolo di tecnica, metti piedi a terra e perdi tempo, in questa maniera avere brose, bosch o yamaha quasi non fa differenza , come avere un mezzo recentissimo o di tre anni fa col bosch classic o yamaha Pw..
Queste le mie considerazioni anche basate sull'esperienza di qualche garetta..che comunque mi han deluso proprio per la formula per niente adatta a tutti e assolutamente sbilanciate verso l'aspetto discesa..:innocent:
concordo sullo sblocco... alla fine sono GARE.... ma il problema è la legge.... se la bici è sbloccata non può circolare su strade al di fuori delle zone private...

quindi secondo me purtroppo è infattibile
 
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Auanagana

Ebiker celestialis
17 Settembre 2016
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patresi
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concordo sullo sblocco... alla fine sono GARE.... ma il problema è la legge.... se la bici è sbloccata non può circolare su strade al di fuori delle zone private...

quindi secondo me purtroppo è infattibile
Lo so...ma sei fai un anello chiuso e non praticabile da chi non e' iscritto alla gara secondo me e' fattibile legalmente..
Poi ci sono estremi simili, guardate le macchine da rally che son tutto fuori che omologate e nei trasferimenti gara girano su strada.. Ci vogliono regolamenti specifici..:innocent:
 
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Gatto02

Ebiker celestialis
15 Settembre 2016
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Haibike Xduro Nduro 8.0 & Haibike Dwnhll 9.0
Lo so...ma sei fai un anello chiuso e non praticabile da chi non e' iscritto alla gara secondo me e' fattibile legalmente..
Poi ci sono estremi simili, guardate le macchine da rally che son tutto fuori che omologate e nei trasferimenti gara girano su strada.. Ci vogliono regolamenti specifici..:innocent:

Mi permetto di dire che le macchine da rally sono omologate, assicurate e targate.
 
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Gatto02

Ebiker celestialis
15 Settembre 2016
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Haibike Xduro Nduro 8.0 & Haibike Dwnhll 9.0
Omologate no. Modificate in tutto, sezione gomme, scarico, centralina etc

Sono targate e vengono tollerate durante i trasferimenti
se hanno la targa e relativa assicurazione va da se che hanno uno straccio di omologazione . ( io ho parlato di tollerate , come tutto poi del resto in Italia [emoji6] )
 

Auanagana

Ebiker celestialis
17 Settembre 2016
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Sono targate e vengono tollerate durante i trasferimenti
se hanno la targa e relativa assicurazione va da se che hanno uno straccio di omologazione . ( io ho parlato di tollerate , come tutto poi del resto in Italia [emoji6] )
Ok. Stessa cosa per le moto da enduro i gara, assicurate e targate ( ma con targa originale non esposta) ma non conformi, niente frecce, scarico silenzioso etc..
Si puo' tranquillamente tollerare IN GARA uno sblocco velocita' oltre 25kmh.. Molto meno che uno scarico aperto..ma tant' e' siamo ancora agli albori del mondo ebike. ;)
 
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Fulltux

Ebiker grandissimus
15 Settembre 2016
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Sono targate e vengono tollerate durante i trasferimenti
se hanno la targa e relativa assicurazione va da se che hanno uno straccio di omologazione . ( io ho parlato di tollerate , come tutto poi del resto in Italia [emoji6] )
Pensavo fosse una battuta !!!! premetto che non seguo più da una vita il mondo rally ma io le targhe non mi ricordo di averne mai viste..... forse ora sulle derivate del gruppo N ????
 

LucaS

Ebiker pedalantibus
22 Luglio 2017
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THOK MIG
Ciao!

In merito alle gare per ebike io avrei una idea:

Vista la difficoltà a verificare che ci sia o no il blocco, la capacità della batteria... perchè non prendere ispirazione dalle gare di "regolarità" per auto storiche?

Si definisce un percorso di circa 1.500 metri di dislivello per circa 40km (in modo che sia fattibile da un po' tutte le batterie, gestendo il livello di assistenza) e si creano delle categorie (Pro-Sport-Rookies per esempio) e ad ognuna si da una velocità media con cui dover fare il percorso.

Ad esempio: Pro: 18km/h, Sport 14km/h e Rookies 10km/h) Chi arriva in anticipo o in ritardo prende penalità.

Magari si potrebbe farlo obbligatoriamente in coppia (o classifica per coppie o gruppi di più persone) in modo venga premiato anche il lavoro di squadra (se uno buca o ha dei problemi, il/i compagni devono fermarsi ad aiutarlo).

Secondo me così si avrebbe il "gusto del numero sulla bici", ma in realtà la gara non sarebbe che una opportunità per andare in posti nuovi, fare un bel giro tracciato, stare in compagnia, conoscere altri ebikers...

Lo spirito della maggior parte degli ebikers non è quello di "andare a manetta". Se hanno scelto la ebike spesso è per il poco tempo a disposizione per allenarsi. Qualsiasi formula di gara che preveda la "prestazione pura" ha bisogno di molto allenamento... e a mio parere questo mal si sposa con la media degli utenti di ebikes.

La maggior parte di noi ha scelto la ebike per fare dei bei giri in posti belli insieme ad amici.

Tutti i display hanno l'indicazione della velocità media (almeno credo) quindi sarebbe facile gestire la propria velocità durante il giro. In ogni caso basta indicare orario di partenza e di arrivo, quindi è facile gestire la cosa.

Chiaramente è solo una idea e ci sono cose da approfondire (ad esempio vietare la sosta nei 3 o 4 km prima della fine, per evitare che uno arrivi e si fermi ad aspettare vicino al traguardo per passare in orario, ho le "finestre" in cui bisogna passare per non prendere penalità: più sono brevi più è difficile entrarci), però il concetto a me piace.

Che ne dite?
 
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Jack e-bike

Ebiker grandissimus
15 Settembre 2016
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Sants full 27.5 plus
No facciamo una categoria apposta per @Jack e-bike così la pianta di dire MINCHIATE !!!! .............................
Scusa ma io non ho detto MINCHIATE. Se , per definizione, una bici elettrica è bloccata a 25 km orari, una gara per bici elettriche, deve mantenere questo requisito se è organizzata per promuovere a livello europeo l'uso di questi mezzi. Se invece si vuole fare una gara fra altre bici di altre categorie sappi che queste sono già codificate dal 1 gennaio 2016.
Dal primo gennaio 2016 sono operative nuove norme di omologazione europee che tendono a mettere ordine nell’eterogeneo mondo delle bici elettriche il cui sorprendente successo negli ultimi anni ha favorito la nascita di formule di prodotto sempre più distanti dalla definizione originaria di EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle).

Le biciclette a pedalata assistita (dette anche EPAC o Pedelec) sono regolate, nei paesi membri dell’Unione Europea, dalla direttiva 2002/24 CE che le definisce come mezzi “dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare” e conseguentemente le esclude da qualsiasi obbligo omologativo.

Esse risultano quindi biciclette a tutti gli effetti e possono solo essere accompagnate da una dichiarazione di conformità ai fini della sicurezza del veicolo.

Il grande favore incontrato da questa formula, inizialmente soprattutto nei paesi del nord Europa per un uso prettamente cittadino per poi estendersi a molti altri mercati ampliando anche le sue modalità d’impiego al tempo libero, al turismo e all’attività sportiva, ha portato all’affermazione nel tempo di nuove tipologie di prodotto in grado di soddisfare la richiesta di maggiori prestazioni di gran parte della clientela. Accanto alle bici a pedalata assistita rispettose della direttiva CE, sono così nati modelli equipaggiati con motorizzazioni di potenza superiore ai 250 W ed in grado di esprimere velocità anche al di sopra dei 25 km/h o in cui l’uso del motore risulta indipendente dalla pedalata. Tutti questi veicoli, a differenza dei cosiddetti EPAC o Pedelec, devono però essere sottoposti ad omologazione secondo quanto previsto dal regolamento comunitario 168/2013 e successive integrazioni operativo appunto dal 1 gennaio 2016.

Le categorie di omologazione

Le biciclette elettriche che non rispettano la definizione originaria imposta dalla direttiva 2002/24 CE devono rientrare in due specifiche categorie previste dal nuovo regolamento d’omologazione così definite:

L1eA comprendente i cicli a due o tre ruote progettati per la trazione a pedale ed equipaggiati con motore elettrico ausiliario di potenza nominale continua massima non superiore a 1000 W ed in grado di esprimere velocità non superiori a 25 km/h.
L1eB comprendente i cicli a due o tre ruote dotati di motore elettrico con potenza nominale continua massima sino a 4000 W e velocità di costruzione non superiore ai 45 km/h.
Entrambe le categorie devono sottostare alle regole di omologazione stabilite dal regolamento comunitario appena entrato in vigore che, per quanto abbia in buona parte recepito l’esigenza espressa da Associazioni ed Istituzioni del settore di armonizzare i requisiti tecnici richiesti con le caratteristiche specifiche della merceologia bicicletta, non necessariamente coincidenti con quelle di ciclomotori e motocicli, prevede un quadro di adempimenti comunque significativi in ordine sia alla costruzione dei veicoli, alla loro sicurezza funzionale e al rispetto delle prestazioni, sia alle azioni amministrative da compiere. L’omologazione infatti deve essere effettuata da un organo abilitato da uno Stato Membro per certificare che l’intero veicolo ed ogni suo singolo componente è stato sottoposto ai test ed alle verifiche previste e pertanto approvato. La nuova normativa esplicita l’elenco dei componenti da sottoporre ad omologazione e le prove da eseguire. Sulla base di ciò i singoli produttori dovranno poi garantire la conformità dei veicoli prodotti ai requisiti di omologazione mentre i rivenditori avranno l’obbligo di verificare il rispetto della presenza sul prodotto immesso sul mercato sia dei relativi marchi che dei certificati di conformità. Inoltre la sostituzione di componenti soggetti ad omologazione potrà avvenire solo con altri componenti omologati, pena la decadenza dell’omologazione stessa.

Orientamenti normativi

Mentre la categoria L1eB è assimilata ai “ciclomotori” e pertanto regolata da norme sul loro impiego che da tempo prevedono l’uso obbligatorio del casco, un limite di età, l’obbligo di assicurazione, targatura e talvolta patente, la L1eA definisce i cosiddetti motocicli a prestazioni ridotte e rappresenta una novità che sta suscitando non poche discussioni all’interno dei vari stati nazionali per definirne gli obblighi di legge.

L’orientamento prevalente sembrerebbe quello di prevedere l’uso del casco anche per questa categoria per quanto più vicina funzionalmente alle biciclette. In Italia, come ribaditoci dall’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo e Accessori) sono considerati motorini e come tali soggetti a targatura, assicurazione ed obbligo di casco.

In questo quadro normativo, come già detto, rimangono escluse da ogni forma di omologazione le biciclette a pedalata assistita con motore ausiliario di potenza nominale continua fino a 250 W e velocità massima 25 km/h, per le quali vige lo standard europeo EN 15194 che però la maggior parte dei paesi europei non ha introdotto come obbligo di conformità lasciando ai costruttori la possibilità di autocertificare la rispondenza dei loro prodotti alle norme così come alla direttiva macchine che pone vincoli per la sicurezza ed alla direttiva EMC (Compatibilità Elettromagnetica).

Occorre comunque ricordare che in sede europea è in corso una revisione degli attuali standard EN 15194, che prende in esame la parte elettrica del veicolo, ed EN 14764, che considera la parte ciclistica, per generarne uno nuovo standard che prenda in considerazione i requisiti tecnici dell’intero veicolo e si armonizzi con le direttive Macchine e Compatibilità Elettromagnetica.

Il passo successivo sarà quello di ottenere una sua omogenea adozione da parte degli Stati Membri dell’Unione Europea.

http://www.veicolielettricinews.it/bici-elettriche-nuove-norme-omologative-europee/

Se sblocchi la bici in gara puoi anche correre con una L1eB che, dal punto di vista normativo, è la stessa cosa.

Non penso che a livello europeo si voglia incentivare lo sblocco delle bici, neanche in gara.
 

Fulltux

Ebiker grandissimus
15 Settembre 2016
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Scusa ma io non ho detto MINCHIATE. Se , per definizione, una bici elettrica è bloccata a 25 km orari, una gara per bici elettriche, deve mantenere questo requisito se è organizzata per promuovere a livello europeo l'uso di questi mezzi. Se invece si vuole fare una gara fra altre bici di altre categorie sappi che queste sono già codificate dal 1 gennaio 2016.
Dal primo gennaio 2016 sono operative nuove norme di omologazione europee che tendono a mettere ordine nell’eterogeneo mondo delle bici elettriche il cui sorprendente successo negli ultimi anni ha favorito la nascita di formule di prodotto sempre più distanti dalla definizione originaria di EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle).

Le biciclette a pedalata assistita (dette anche EPAC o Pedelec) sono regolate, nei paesi membri dell’Unione Europea, dalla direttiva 2002/24 CE che le definisce come mezzi “dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare” e conseguentemente le esclude da qualsiasi obbligo omologativo.

Esse risultano quindi biciclette a tutti gli effetti e possono solo essere accompagnate da una dichiarazione di conformità ai fini della sicurezza del veicolo.

Il grande favore incontrato da questa formula, inizialmente soprattutto nei paesi del nord Europa per un uso prettamente cittadino per poi estendersi a molti altri mercati ampliando anche le sue modalità d’impiego al tempo libero, al turismo e all’attività sportiva, ha portato all’affermazione nel tempo di nuove tipologie di prodotto in grado di soddisfare la richiesta di maggiori prestazioni di gran parte della clientela. Accanto alle bici a pedalata assistita rispettose della direttiva CE, sono così nati modelli equipaggiati con motorizzazioni di potenza superiore ai 250 W ed in grado di esprimere velocità anche al di sopra dei 25 km/h o in cui l’uso del motore risulta indipendente dalla pedalata. Tutti questi veicoli, a differenza dei cosiddetti EPAC o Pedelec, devono però essere sottoposti ad omologazione secondo quanto previsto dal regolamento comunitario 168/2013 e successive integrazioni operativo appunto dal 1 gennaio 2016.

Le categorie di omologazione

Le biciclette elettriche che non rispettano la definizione originaria imposta dalla direttiva 2002/24 CE devono rientrare in due specifiche categorie previste dal nuovo regolamento d’omologazione così definite:

L1eA comprendente i cicli a due o tre ruote progettati per la trazione a pedale ed equipaggiati con motore elettrico ausiliario di potenza nominale continua massima non superiore a 1000 W ed in grado di esprimere velocità non superiori a 25 km/h.
L1eB comprendente i cicli a due o tre ruote dotati di motore elettrico con potenza nominale continua massima sino a 4000 W e velocità di costruzione non superiore ai 45 km/h.
Entrambe le categorie devono sottostare alle regole di omologazione stabilite dal regolamento comunitario appena entrato in vigore che, per quanto abbia in buona parte recepito l’esigenza espressa da Associazioni ed Istituzioni del settore di armonizzare i requisiti tecnici richiesti con le caratteristiche specifiche della merceologia bicicletta, non necessariamente coincidenti con quelle di ciclomotori e motocicli, prevede un quadro di adempimenti comunque significativi in ordine sia alla costruzione dei veicoli, alla loro sicurezza funzionale e al rispetto delle prestazioni, sia alle azioni amministrative da compiere. L’omologazione infatti deve essere effettuata da un organo abilitato da uno Stato Membro per certificare che l’intero veicolo ed ogni suo singolo componente è stato sottoposto ai test ed alle verifiche previste e pertanto approvato. La nuova normativa esplicita l’elenco dei componenti da sottoporre ad omologazione e le prove da eseguire. Sulla base di ciò i singoli produttori dovranno poi garantire la conformità dei veicoli prodotti ai requisiti di omologazione mentre i rivenditori avranno l’obbligo di verificare il rispetto della presenza sul prodotto immesso sul mercato sia dei relativi marchi che dei certificati di conformità. Inoltre la sostituzione di componenti soggetti ad omologazione potrà avvenire solo con altri componenti omologati, pena la decadenza dell’omologazione stessa.

Orientamenti normativi

Mentre la categoria L1eB è assimilata ai “ciclomotori” e pertanto regolata da norme sul loro impiego che da tempo prevedono l’uso obbligatorio del casco, un limite di età, l’obbligo di assicurazione, targatura e talvolta patente, la L1eA definisce i cosiddetti motocicli a prestazioni ridotte e rappresenta una novità che sta suscitando non poche discussioni all’interno dei vari stati nazionali per definirne gli obblighi di legge.

L’orientamento prevalente sembrerebbe quello di prevedere l’uso del casco anche per questa categoria per quanto più vicina funzionalmente alle biciclette. In Italia, come ribaditoci dall’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo e Accessori) sono considerati motorini e come tali soggetti a targatura, assicurazione ed obbligo di casco.

In questo quadro normativo, come già detto, rimangono escluse da ogni forma di omologazione le biciclette a pedalata assistita con motore ausiliario di potenza nominale continua fino a 250 W e velocità massima 25 km/h, per le quali vige lo standard europeo EN 15194 che però la maggior parte dei paesi europei non ha introdotto come obbligo di conformità lasciando ai costruttori la possibilità di autocertificare la rispondenza dei loro prodotti alle norme così come alla direttiva macchine che pone vincoli per la sicurezza ed alla direttiva EMC (Compatibilità Elettromagnetica).

Occorre comunque ricordare che in sede europea è in corso una revisione degli attuali standard EN 15194, che prende in esame la parte elettrica del veicolo, ed EN 14764, che considera la parte ciclistica, per generarne uno nuovo standard che prenda in considerazione i requisiti tecnici dell’intero veicolo e si armonizzi con le direttive Macchine e Compatibilità Elettromagnetica.

Il passo successivo sarà quello di ottenere una sua omogenea adozione da parte degli Stati Membri dell’Unione Europea.

http://www.veicolielettricinews.it/bici-elettriche-nuove-norme-omologative-europee/

Se sblocchi la bici in gara puoi anche correre con una L1eB che, dal punto di vista normativo, è la stessa cosa.

Non penso che a livello europeo si voglia incentivare lo sblocco delle bici, neanche in gara.

Ti ringrazio per l'ennesimo pippone sulle norme, utili a confermare per alro la tua "solita" visione delle cose..... peccato che.......
1) Non stiamo definendo un regolamento sportivo o tantomeno legiferando a cazzum..... stiamo semplicemente chiaccherando di come si potrebbe affrontare una competizione sportiva con e-bike mantenendola "competitiva" e al contempo accessibile a tutti .... come avrai notato io penso che si dovrebbe livellare la batteria ma altri hanno indicato nella tipologia di percorso la soluzione alle differenze di batteria. Non ultimo sin dal mio primo intervento ho indicato almeno 2 categorie .... Standard e Open e il vincolo della batteria proprio per dare la possibilità a tutti di poter partecipare (anche le case madri)
2) Come spero tu abbia letto e capito, non ne ho parlato solo io negli stessi termini, il discorso sblocco per tutti è una concessione politica al sereno vivere più che una reale necessità..... vero che è contrario alla legge e lo sapevamo anche prima del tuo ultimo pippone ma è anche vero che una concessione di questo tipo su percorsi di gara , quindi notificati, segnalati e presidiati sia una bazzecola da gestire.