Cavolo non vorrei dare il via a una discussione infinita come su altri forum, anche perché l’argomento è assai complesso e variegato. Gli studi indicati sopra sono stati smentiti da altri studi che dicono esattamente l’opposto, e in ogni caso il settore è talmente in evoluzione che studi fatti solo pochi anni fa rischiano di essere già vecchi.
Una cosa certa è che l’elettrico ha dei rendimenti pazzeschi. Perché il rendimento dei motori supera facilmente il 90%, idem quello delle batterie. Inoltre non deve girare inutilmente al minimo come un endotermico, e può recuperare energia in decelerazione e in discesa (cosa che ovviamente un endotermico non fa).
Considera che con una Tesla (che effettivamente al momento è un passo avanti rispetto agli altri) nel traffico lombardo si riesce a stare tranquillamente sotto i 150Wh/km, che tradotti in benzina (1l di benzina contiene circa 10kWh di energia) corrispondono a 1,5 l di benzina per 100km. Se anche tutta l’energia elettrica arrivasse da fonti fossili saremmo già avanti, se poi l’energia elettrica arriva anche da fonti rinnovabili (in Italia circa Il 35%) tanto meglio.
Per quanto riguarda la produzione del veicolo…discorso complicatissimo, però alla fine a pari carrozzeria la grossa differenza sta in quei 500-600kg di batteria. Chi è contro afferma che per produrre le batterie bisogna estrarre minerali in paesi remoti, devastare ambienti incontaminati ecc…. Un fondo di verità c’è, nel senso che effettivamente qualche minerale in più ci vorrà. Però anche i 100-150 di ferro/alluminio di un motore endotermico da qualche parte sono stati cavati, non sono caduti dal cielo così già pronti e raffinati. E la chimica delle batterie è talmente in evoluzione che ad esempio il cobalto, uno dei metalli più spesso citati per la sua provenienza (molte miniere sono in Congo), nelle NMC più recenti è presente in quantità assai ridotte e nelle LFP è assente. Peraltro a fine vita le batterie verranno riciclate, mentre sicuramente non si potranno riciclare i 10000 litri (quasi 10 tonnellate) di benzina bruciati da un’auto tradizionale nella sua vita (ipotizziamo 150000km a 15km/l, in realtà spesso sono di più). 10 tonnellate di benzina che corrispondono a circa 25 tonnellate di petrolio (in realtà assieme alla benzina si producono anche diesel, jet fuel, catrame e altre porcherie -bunker- che finiscono bruciate nei motori delle navi). In ogni caso l’industria petrolifera è tra le più inquinanti e energivore al mondo).
E chiudo qui altrimenti vado avanti a scrivere un’ora.
riguardo invece l’idrogeno personalmente ho molti dubbi. È un vettore di energia, non una fonte, e come tale va confrontato con le batterie. Ma mentre queste ultime hanno ormai un rendimento superiore al 90%, il rendimento dell’idrogeno (energia elettrica > idrogeno > energia elettrica) fatica ad arrivare al 50%. E oltretutto pone elevati problemi di gestione (bombole a 700-800 bar, infiammabilità ecc…). Quindi salvo ambiti particolari (mezzi di trasporto pesanti o industria siderurgica) non ci vedo un gran futuro.