Oggi giornata libera, dalle mie parti è qualche giorno che fa brutto con acqua e neve anche poco sopra casa, non avevo voglia di impazzire nel sottobosco con fango, radici viscide e scivolose e quant’altro, quindi ho deciso per una follia delle mie, vado in quota.
La meta, rifugio Fratelli Calvi in Alta Val Brembana, a quota 2000 metri esatti.
Ci si arriva con comoda sterrata, ripida, ma pur sempre comoda, infatti è presa d’assalto dai merenderos e non solo, sia d’estate che d’inverno. Detto questo ho pensato “C’è neve, ma ci sarà stato qualcuno che sarà salito con le ciaspole nei giorni scorsi e che quindi ha battuto la traccia”.
Partito stamattina di buon ora, arrivato che albeggiava a Carona, iconico paesino, dove si lascia l’auto e si inizia a salire, la parte iniziale era con molto ghiaccio e neve dura ma si riusciva a salire, da metà sono iniziati i guai, il meteo è cambiato ed ha iniziato a nevicare, la neve per terra sempre più alta.
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Arrivato a circa duecento metri dal rifugio è iniziata una bufera paurosa con raffiche di vento pazzesche, certo, non ero su sentieri esposti ma su sterrata, solo che la traccia era sempre più debole, ogni tre passi sprofondavo per due terzi della gamba nella neve, a quel punto sono stato preso da crisi mistica: chi sono? Dove sono? Dove vado?....



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Quindi con grande rammarico ho girato la bici e sono tornato sui miei passi.
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Si opta per il “Piano B”, bisogna sempre avere un piano B, ritorno al paesino e prendo la sterrata che sale verso le piste da sci, è su versante esposto al sole, quindi dovrei avere qualche possibilità in più.
Appena presa la stradina che sale mi rendo conto che sarà dura, è ripidissima, al limite del ribaltamento…. Arrivato a metà anche di questa, altri guai, neve, parecchia, ma questa almeno era compatta, e sono riuscito a salire con il walk. Una volta scollinato sulle piste da sci c’era un vento pauroso, infatti parlando con i gestori mi hanno detto che avevano fermato gli impianti proprio perché troppo pericoloso per il forte vento.
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Niente, decido di scendere un poco e visto che ormai s'era fatta la mezza mi fermo a mangiare.
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E mentre pranzavo e pensavo al mio giro completamente toppato di oggi, ho pensato anche a dove sarei potuto essere se fossi andato a fare un altro giro, a dove avrei voluto essere in quel momento, e mentre pensavo a questa cosa mi è venuta immediatamente una risposta “Avrei voluto essere esattamente nel posto dove ero in quel momento …..


”.
Le Orobie sono favolose, bellissime, puoi sbagliare giro, beccare un meteo schifoso, ma ti regalano sempre grandissime emozioni.