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Le batterie in ambito automotive subiscono correnti di scarica e carica decisamente più elevate che in ambito ebike. La vecchia yaris my 2015 scaricava la sua batteria che mi pare fosse intorno ai 2Kwh in 2km a 40kmh, il che vuol dire in 3 minuti.

Ma le vecchie erano Nichel Metallo Idruro (Yaris my 2015) e venivano fatte lavorare tra il 20% e l'80% di carica proprio perché fuori da questi limiti l'usura era notevolmente incrementata (e nonostante questo dopo 6 anni la differenza di durata si vede chiaramente).

Veniva caricata di più solo se ci si trovava in una lunga discesa, o scaricata di più se si rimaneva fermi con il cambio in N (altrimenti il motore partiva da solo) ed utilizzatori accesi tipo aria condizionata. E quando scendeva sotto il 20% si attivava un allarme e la ricarica fino al 20% era lentissima, poi riprendeva normalmente. In pratica sembrava esserci molta più attenzione alla sovra scarica che alla sovra carica.

Su quella yaris esaurisci il 60% della della batteria (dall'80% al 20%) in 2Km, la batteria è da circa 0,9Kwh. Quindi questo significa grossomodo 550Wh in 3 minuti ovvero, sempre al netto di perdite di conversione etc una potenza di scarica intorno ai 10Kw (il motore elettrico ricordo che ha una potenza di 45Kw). La vecchia era raffreddata ad aria, ma non so se internamente al pacco c'era un qualche fluido che  aumentasse la dissipazione del calore verso l'involucro (visto che era ovviamente sigillata). Sembra quindi che la volontà sia quella di cercare di far lavorare le batterie alla migliore temperatura possibile. Le full EV hanno il power pack raffreddato a liquido, e non è un caso se in paesi molto freddi o molto caldi le elettriche accusino dei problemi nonostante tutte queste attenzioni.


Su una ebike alla potenza nominale 250W una batteria da 500Wh si scarica in 2 ore. Non so quale sia la potenza massima reale dei motori odierni ma si potrebbe calcolare sapendone i giri. Ipotizziamo di arrivare al doppio, avremmo sempre un'ora di tempo di scarica (per una 500Wh) che non sono 3 minuti. Per arrivare a 3 minuti dovremmo aumentare di 20 volte. Non sembra che sia la potenza di scarica un elemento così determinante.


Mi sembra strano che i BMS siano così mal progettati da non gestire la tensione di ricarica per singola cella in maniera ottimale, ma se così fosse anche quello diventerebbe un problema importante perché una cella che si carica o scarica troppo si deteriora molto più rapidamente.


Quindi oltre alla variabile BMS, il degrado sembra probabilmente dovuto più alle condizioni di esercizio ed all'impiego dell'intera capacità, piuttosto che alla potenza di scarica. Basta pensare a bici lasciate col pacco batterie in pieno sole d'estate, oppure usate fino all'ultimo Wh disponibile e/o lasciate per lunghi periodi molto scariche o troppo cariche. Penso sia più questo a far male, che magari il pachiderma che ci va in giro solo in turbo. Quello logora altri elementi quali motore e trasmissione.


Per dirne un'altra, in ambito droni la DJ ha batterie intelligenti con un circuito di autoscarica che si attiva se la batteria rimane troppo carica per troppo tempo e la riporta lentamente ad un valore giudicato sicuro dal produttore.

Se ricordo bene nelle istruzioni di utilizzo viene raccomandato di non scaricare mai completamente la batteria anche se ricordo che l'indicazione manca dell'enfasi che invece dovrebbe avere.


Edit: Ho infatti sempre ritenuto seccante non poter decidere la percentuale di ricarica della batteria. Per giri brevi, sarebbe infatti meglio far lavorare la batteria nel range 20/80. Purtroppo il caricatore altro non è che un alimentatore e fa tutto il BMS della batteria con cui ovviamente non si può interagire (almeno per ora). Quindi l'unica soluzione è la sveglia od una presa comandabile intelligente che si fa spegnere dopo un certo tempo, cosa che conoscendo i tempi di ricarica costituisce una buona approssimazione.