Carissimi,
dopo circa due anni di ebike e tre selle cambiate mi trovo a voler scegliere una sella ancora più confacente.
Bicicletta Riese Muller Superdelite per uso cittadino, percorso di 16Km al giorno (dei quali 13 stradali e 3 di sterrato)
la bici montava in origine una sella larga 180mm comodissima...
ma il mio biomeccanico mi ha obbligato a montare una sella San Marco Aspide 135mm dura come un macigno.
Dopo 10gg di sofferenza sono passato a una Selle Italia S3 140mm che va benissimo nei percorsi che durano meno di un'ora (dopo le ossa ischiatiche fanno male)
Causa iperplasia prostatica benigna già diagnosticata 8 anni fa (ho 58 anni), in ottica di protezione da potenziali problemi futuri vorrei prendere una sella con un canale aperto di dimensioni ancora più ampie, il mio biomeccanico mi suggerisce questa Selle Italia FLITE BOOST GRAVEL SUPERFLOW, tuttavia, a leggere le caratteristiche, sembra essere nuovamente una sella dura per ciclisti stradali professionisti, è vero che è questa dal nome sembra essere studiata per il "gravel", ma la postura di questa categoria è comunque più inclinata rispetto a quella di chi conduce una E-MTB....
Insomma, io uso una E-MTB per uso cittadino e fondamentalmente vorrei una sella comoda con ampio scarico della zona pelvica... ma perché mi vengono sempre suggeriti modelli da ciclismo stradale/professionistico molto strette ("...altrimenti si scivola in avanti") ed estremamente rigide?
E' ovvio che non vado al lavoro tutti i giorni con pantaloncini con fondello, ma mutande e jeans, il tratto giornaliero è breve e comunque include un tratto di sterrato.....Vorrei una sella comoda, di larghezza appropriata (distanza ossa ischiatiche 125mm), e con ampio scarico zona pelvica.
E allora secondo voi devo veramente usare una sella di pietra da campione del Tour de France?
Mi date un vostro parere?
dopo circa due anni di ebike e tre selle cambiate mi trovo a voler scegliere una sella ancora più confacente.
Bicicletta Riese Muller Superdelite per uso cittadino, percorso di 16Km al giorno (dei quali 13 stradali e 3 di sterrato)
la bici montava in origine una sella larga 180mm comodissima...
ma il mio biomeccanico mi ha obbligato a montare una sella San Marco Aspide 135mm dura come un macigno.
Dopo 10gg di sofferenza sono passato a una Selle Italia S3 140mm che va benissimo nei percorsi che durano meno di un'ora (dopo le ossa ischiatiche fanno male)
Causa iperplasia prostatica benigna già diagnosticata 8 anni fa (ho 58 anni), in ottica di protezione da potenziali problemi futuri vorrei prendere una sella con un canale aperto di dimensioni ancora più ampie, il mio biomeccanico mi suggerisce questa Selle Italia FLITE BOOST GRAVEL SUPERFLOW, tuttavia, a leggere le caratteristiche, sembra essere nuovamente una sella dura per ciclisti stradali professionisti, è vero che è questa dal nome sembra essere studiata per il "gravel", ma la postura di questa categoria è comunque più inclinata rispetto a quella di chi conduce una E-MTB....
Insomma, io uso una E-MTB per uso cittadino e fondamentalmente vorrei una sella comoda con ampio scarico della zona pelvica... ma perché mi vengono sempre suggeriti modelli da ciclismo stradale/professionistico molto strette ("...altrimenti si scivola in avanti") ed estremamente rigide?
E' ovvio che non vado al lavoro tutti i giorni con pantaloncini con fondello, ma mutande e jeans, il tratto giornaliero è breve e comunque include un tratto di sterrato.....Vorrei una sella comoda, di larghezza appropriata (distanza ossa ischiatiche 125mm), e con ampio scarico zona pelvica.
E allora secondo voi devo veramente usare una sella di pietra da campione del Tour de France?
Mi date un vostro parere?
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