Categorie: Test

[First Ride] Nuova Liv Intrigue E+

Liv, unico brand al mondo per il settore femminile, di proprieta’ di Giant, introduce le nuove e-bike full suspension create per le donne; Liv Intrigue E+ e Embolden E+.
Le bici sono costruite con Liv’s 3F Design Philosophy, che include migliaia di dati sull’anatomia delle donne, variazioni di taglie ed energia muscolare. Questi dati sono serviti a regolazioni più precise, design e geometria per i nuovi modelli di e-bike Liv.

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Preferisco però raccontare la mia esperienza piuttosto che parlare di tecnicismi. Trovate tutte le informazioni sulla Intrigue E+ qui.

La location é Laces, Trentino Alto Adige. Le compagne di avventura arrivano da tutto il mondo, Stati Uniti, Australia ed Europa per testare queste nuove bici. Sono tutte giornaliste di settore, abituate a provare e testare bici di ogni tipo e penso sia una grande opportunità per confrontarsi con realtà differenti da quella italiana.

La giornata inizia nel parcheggio dell’hotel, dove le bici con sopra i nominativi ci attendono per essere regolate nei dettagli. Con mio grande stupore vedo da lontano una parte di bici di un colore viola intenso e luminoso, mentre alcune altre sono blu. Tra me e me penso che ci saranno diversi modelli di Intrigue E+ e che vogliono farceli provare tutti, ma mentre mi avvicino vedo che il colore di quelle viola sta diventando verde. Rimango a bocca aperta.

La bici é una ma con questo tipo di vernice cangiante, sembrava ci fossero più colori. Mi soffermo ad ammirarla per un po’, ci giro intorno, continua a cambiare colore, viola, blu, verde e le varie sfumature, sembra uno scarabeo, proprio come uno di quelli che ogni tanto incontri sui sentieri che ti vola intorno. Vedo le mie compagne che iniziano a sistemare la propria bici, così mi do da fare anche io, e cerco di riappropriarmi dello scetticismo che ho sempre avuto riguardo l’e-bike, perché un colore accattivante non fa di certo una bici performante.

Mentre monto i pedali e regolo forcella e ammortizzatore, la osservo nei dettagli. La prima cosa che penso é che sono riusciti a fare una bici esteticamente bella. La batteria è integrata nel tubo obliquo e i comandi sono piccoli, semplici ed ergonomici. Due tasti più grossi per aumentare e diminuire la potenza con a fianco dei piccoli led luminosi che ne indicano l’assistenza (Eco – Basic – Active – Sport – Power), un tasto per l’accensione/spegnimento e quello per attivare la luce nel caso fosse collegata. Un’altra serie di led accanto al tasto di accensione indica lo stato di carica della batteria.

Il tasto con un piccolo omino nella parte inferiore del comando è quello che da assistenza nel caso in cui si voglia spingere a mano la bici. Le gomme sono da 2,6”, forcella Fox 36 Rhythm da 150 e un ammo Fox Float DPS Performance da 140. Il motore, Giant SyncDrive Pro è di Yamaha. Finiti i vari settaggi si parte alle volta del giro. Tina, la nostra guida locale, ci ha avvisate che il giro avrà un dislivello di oltre 1500mt +, e faremo circa 45 km, tra foto e pranzo staremo in giro quasi tutto il giorno.

Faccio le prime pedalate in modalità Eco, il motore é subito pronto ma non mi da quello scatto antipatico che ho provato su altre e-bike, é più dolce e progressivo. Dopo qualche km di asfalto si inizia a salire su sterrato, la mia modalità é sempre Eco ma visto che ho in mano un mezzo con un motore, decido di essere arrogante e aumento di altri due led la potenza, passando da Eco ad Active. Tengo questa modalità come base per tutto il giorno e aumentandola se necessario.

La pioggia torrenziale della notte prima ha reso il sentiero un fiume di sassi smossi, perfetto penso, vediamo se questo motore sa reagire a dovere. Il motore é ottimo anche in questa modalità che é decisamente spinta, non da strattoni ma reagisce in maniera progressiva. Dopo diversi minuti di salita (con l’elettrica le tempistiche sono tutte da rivedere) raggiungiamo uno slargo dove si capisce perfettamente essere l’arrivo di un trail.

Tina ci propone due alternative, continuare a salire per lo stesso sentiero oppure prendere quello che mai avrei pensato di fare in salita. All’unanimità abbiamo optato per percorrere il sentiero al contrario. Anche se avessi una elettrica, probabilmente non mi verrebbe mai in mente di percorrere un trail al contrario, però visto che ero lì a testare la bici, non mi sono tirata indietro. Radici, rocce e curve. Quando ho visto la prima curva a gomito mi è tornato alla mente una curva molto simile che c’è alle Rive Rosse, lì per lì mi sono sfiduciata perché spesso quella non ero riuscita a farla, ma in un attimo con l’e-bike son salita senza problemi (in questo caso e in altri simili ho diminuito la potenza da Active ad Eco). Sono rimasta impressionata dalla facilità di guida.

La gomma grossa assorbe e mangia tutto e sui passaggi tecnici di roccia infinita il motore ti da ciò di cui hai bisogno. Come sempre pago pegno per il mio peso leggero e a volte la ruota posteriore slitta perché non riesco a dargli abbasta grip, ma di contro la batteria mie é durata tutto il giorno e nonostante l’abbia usata anche in modalità Power per un lungo tratto in salita, sono rientrata con un led pieno.

Arrivate in cima i sorrisi dicevano molto, é interessante vedere delle donne che parlano di qualcosa che conoscono e anche piuttosto bene. Nessuna é rimasta delusa, me compresa, ma siamo solo a metà del test perché per me adesso arriva l’altra parte difficile, la discesa. Ripercorriamo lo stesso trail, ma questa volta nel senso giusto. Sto dietro a Fiona, l’australiana, 23 anni di carriera ciclistica, abbondantemente sopra i 40 e già utilizzatrice di e-bike. Seguo le sue linee, guida pulito come piace a me. Iniziano le radici, poi le rocce, ma l’Intrigue E+ Pro 1 é solida e stabile. Questo sentiero ha diverse curve con sponde molto alte e decido di trattare questa bici come se fosse la mia bici normale. Non la sento pesante e mi concedo anche un piccolo salto in velocità. Arrivano le curve strette, in discesa sembrano ancora più strette, le stesse che mi hanno messo in crisi per un attimo in salita, e mentre scrivo sorrido perché mai avrei pensato di trovare tanta agilità in una bici che effettivamente ha un certo peso.

Nell’evoluzione delle e-bike trovo che sia una bici rivoluzionaria, a pochi anni dall’avvento di questi nuovi mezzi ibridi, Liv ha creato una bici estremamente performante con un telaio e geometrie dedicate.
In conclusone devo dire che l’Entrigue E+ Pro 1 mi é piaciuta molto, ha un motore brillante, riconosce la pressione del piede e la velocità di pedalata così da regolarne la potenza, in salita il vero limite credo sia la rider che la guida (lo dico perché ho visto fare cose da Nadine che nessun’altra é riuscita a fare) e in discesa grazie anche al baricentro basso dovuto dal posizionamento del motore, e al carro corto, si fa guidare agilmente tra le curve, anche in quelle più strette.

Il giorno seguente abbiamo testato l’Embolden E+, l’e-bike entry level di casa Liv. Una bici perfetta per chi ama fare lunghi giri anche con dislivelli impegnativi, senza per forza dover affrontare discese estreme. Una bici da AM che é in grado di farti ritrovare quella voglia che a volte latita.

Liv Cycling

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Pubblicato da
Federica Raimondi

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